mercoledì 21 agosto 2013

Caronna: "Non mi piacciono le abiure del passato dei nuovi renziani"


Caronna: "Stanno facendo i conti senza l'oste"

21 agosto 2013 - Intervista a La Repubblica

"Non è affatto vero che stiano diventando tutti renziani" dice l'europarlamentare in prima fila per il sostegno a Gianni Cuperlo. L'ex leader regionale del Partito Democratico assolve gli ex bersaniani di ferro convertiti al sindaco di Firenze - "è legittimo cambiare opinione" - ma boccia chi "si fa dettare la linea dagli opinionisti", perché "non è necessario abiurare il passato per affermare di aver cambiato idea".

Caronna, lei pensa forse al sindaco Virginio Merola, che da leader del comitato per Bersani è diventato renziano doc?  
"Intanto premetto che a me non piace la parola "conversione", e non la utilizzo. Così come non è nel mio vocabolario politico la parola "tradimento". Penso che sia legittimo e fisiologico che alcuni cambino idea e non esprimo giudizi. L'unica cosa che mi sento di dire è che un dirigente politico dovrebbe mantenere una sua autonomia".

In che senso?
"Io non sono per farmi dare la linea da questo o quell'opinionista. Trova abbastanza ridicolo che di fronte ad una scelta politica si faccia un'abiura del passato. Non è necessario, e non tutto il passato è da gettare"

Lei però non si fa "sedurre" dal sindaco di Firenze.  Cosa non la convince?
"Io penso che Renzi rappresenti un modello superato, vecchio. Che rappresenti la modalità di fare politica degli ultimi vent'anni, una politica che punta molto sulla comunicazione, sulle pulsioni, sul consenso immediato. Mi pare una rivisitazione al ribasso del blairismo".

Blairismo o berlusconismo?
"Blairismo. Il berlusconismo per fortuna, lo considero una parabola finita, anche se ancora in grado di fare danni".

Lei invece che Pd vorrebbe?
"Un partito organizzato, di sinistra, che sappia cambiare le cose e rappresentare i ceti più deboli, con una cultura politica propria, non un comitato elettorale o un insieme di correnti, con la capacità di selezionare la propria classe dirigente senza farsi condizionare da gruppi economici o editoriali".

Una proposta che a Bologna potrebbe risultare vincente. Lei pensa che Cuperlo possa vincere il congresso sotto le Torri? Molti iscritti ed esponenti del gruppo dirigente lo sostengono.
"Anche qui si commette un errore. Spesso si dice, e si scrive, che Cuperlo sia forte nel Pd "ortodosso", solo tra i dirigenti oppure tra gli iscritti. Io credo invece che sia la sinistra ad essere fortissima nel Paese e tra gli elettori, come dimostrano le oltre 300 persone arrivate alla presentazione del comitato per Cuperlo, il primo agosto. Il fatto è che Renzi gode di assist straordinari dal gruppo dirigente nazionale, con tutti i suoi demenziali tentativi di sgambettarlo".

Pensa a Pierluigi Bersani?
Penso anche a D'Alema, che invito a fare un'opera pia e a smettere di dare consigli a Renzi, dicendogli di non candidarsi alla segreteria. Io non penso che Renzi "possa" candidarsi a segretario. Penso che Renzi "debba" candidarsi. Ripeto deve candidarsi. Perché ha suscitato tali e tante aspettative, che ha la responsabilità di rispondervi con una proposta politica. Deve candidarsi e se vince fare il segretario a lungo, e spalare fango per risollevare un partito finito al 25%. Per questo io sono convinto serva un congresso costituente. Aperto il più possibile. Ciò che potrebbe sembrare logico, cioè far votare solo gli iscritti, in questa fase sarebbe controproducente, anche perché gli iscritti sono molto calati negli ultimi anni".

Sono calati anche a Bologna. In vista del congresso provinciale,  lei pensa che il comitato Cuperlo appoggerà il bis di Raffaele Donnini, se deciderà di ricandidarsi?
Lo vedremo. Se Donini si ricandiderà, valuteremo la sua proposta.

Intanto si rischia di andare alle elezioni prima che al congresso. Lei come vede il governo delle larghe intese? Molti sostengono sia un governo "democristiano".
Lo penso anche io, è molto democristiano. Sulla sua durata comunque io ho sempre sostenuto che fosse più utile un governo a termine, e lo penso ancora. Adesso poi, di fronte la vicenda che riguarda Silvio Berlusconi, credo che il Pd debba semplicemente rispettare la legge, poi se per questo il Pdl vorrà far cadere il governo, la responsabilità sarà loro".

Intanto lei con questo congresso è tornato sulla scena della politica bolognese. Si prepara a correre nel 2015 come Presidente della Regione, forse?

Io penso, modestamente, di aver fatto un buon lavoro al Parlamento europeo in questi anni, e penso di poter svolgere un eventuale secondo mandato a Bruxelles. Non penso da qui al 2015, è troppo lontano.

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